Su Benedetta C. Solinas

Benedetta C. Solinas è nata a Pitigliano, un paese della Maremma Toscana (in Italia), nel 1983, da madre impiegata e da padre dirigente d’ufficio. Entrambi amanti della lettura, anche se di generi diversi, i suoi genitori le tramandano sin da piccola il valore che essa ha nella vita di un essere umano, sia a livello intellettuale, che a livello socioculturale. In particolare, suo padre ama leggere autori contemporanei che narrano fatti di cronaca, mentre sua madre è appassionata di romanzi gialli e dei classici romantici.

All’età di 6 anni, inizia la sua carriera scolastica, dove si scontra con il bullismo, dovuto al fatto che alcuni suoi compagni del paese, per seguire la bambina leader della classe, non l’accettano, perché non ne è originaria. Infatti, suo padre è romano, mentre sua madre di un vicino borgo toscano. È in quest’occasione che Benedetta si scontra per la prima volta con la crudeltà umana, distaccandosi totalmente da quell’entourage scolastico, privo di sensibilità. Lei si immerge totalmente nello studio dell’alfabeto e si esercita nelle sue prime letture; i suoi genitori le regalano una cameretta tutta per lei, dove si trova un’ampia libreria, che ospita tante fiabe da leggere, tra cui quelle dei fratelli Grimm, di Collodi, le Mille e una Notte, e quelle di Esopo.

“È dura scontrarsi con la crudeltà e l'invidia da bambini, soprattutto, se sono dei tuoi simili a ferirti. Ho capito sin da subito, che non sarebbe servito a nulla rispondergli, e che l’unica arma per combattere la loro ignoranza sarebbe stata la cultura!” Benedetta C. Solinas

Nel 1994, ha il suo primo approccio con il Latino e lo studio dell’etimologia delle parole. Nonostante la sua giovane età, è curiosa di conoscere le origini del suo idioma e l’analisi del significato delle parole. Proprio in quel periodo, si sviluppa la sua passione per lo studio delle lingue straniere, tanto che, qualche anno dopo, si iscrive al Liceo Sperimentale Linguistico, dove approfondisce i suoi studi classici, la Lingua Inglese e quella Francese, ma, soprattutto, apprende la Lingua Tedesca. È qui, che all’età di 14 anni, scrive il suo primo racconto, ispirato all’Addio di Lucia dei “Promessi Sposi” di A. Manzoni, come da compito datole dalla sua insegnante di lettere.

“Fino ad allora, avevo sempre e solo scritto pensieri e poesie. Mi sentivo talmente tanto piena di ispirazione che ero rimasta chiusa nella mia stanza per ore, fino a quando avevo terminato. Poi, avevo preso la macchina da scrivere di mio nonno, dattilografando il mio racconto su delle cartelle di carta bianca. Il giorno della presentazione, lo avevo letto ad alta voce con tanta emozione, ed al termine, la mia insegnante aveva applaudito, dicendomi che avrei dovuto scrivere, e di non smettere mai di farlo”. Benedetta C. Solinas

L’anno successivo, all'età di 15 anni, in occasione delle vacanze natalizie, la stessa insegnante consegna ad ogni studente un romanzo da leggere, e a lei porta “L’idiota” di F. Dovstoevskij Parte I. L’insegnante spera che, al suo rientro, Benedetta le chieda la Parte II, e, quando lei le fa la sua richiesta, non rimane affatto stupita.

“L’incontro con quel capolavoro aveva simboleggiato per me il passaggio dalle letture giovanili e romantiche alla letteratura, tanto che avevo investito i miei risparmi di adolescente per acquistare Anna Karenina di L. Tolstoj”. Benedetta C. Solinas

Durante l’estate del 1998, all’età di 16 anni, acquista dei libri per l’estate, tra cui vi sono “Le Affinità Elettive” di J. W. Goethe. Quella lettura, oltre a toccarla profondamente, scaturisce in lei un sentimento intenso dal quale si è poi sviluppata la sua ideologia sulla Natura creatrice e sul Destino, elementi sempre presenti nelle sue opere.

“In quella meravigliosa estate, in cui trascorsi momenti magici, lessi e rilessi Le Affinità Elettive. A volte, al mio rientro la sera, dopo le uscite con gli amici; altre volte, la mattina al mio risveglio. Non smetterò mai di emozionarmi nel leggere quest’opera! Essa mi ha illuminata ed ha Intimamente contribuito alla mia formazione”. Benedetta C. Solinas

Sin da bambina, ama la musica, amore trasmessole dal nonno materno che, insieme alla nonna, le trasmette tutti i valori più sani e puri, che lei conserverà per sempre, come il bene più prezioso. I nonni materni sono per lei esempio di amore, di onestà e di famiglia. Infatti, dopo la separazione dei suoi genitori, lei afferma che gli anni più belli sono stati quelli trascorsi con i nonni, immagine di puro e sano amore.

“I miei nonni sono stati per me padre e madre, senza nulla togliere a quelli biologici. Li ho sempre considerati un grande esempio di famiglia, quella che sognavo di avere da grande. Ciò che li univa era un grande amore, ed i loro principi erano di altri tempi. Avevano vissuto la seconda guerra mondiale, e sapevano dare grande valore alle piccole cose”. Benedetta C. Solinas

La sua passione per la musica la porta a frequentare per anni lezioni di chitarra con la quale si accompagna, soprattutto tra i 14 e i 24 anni, cantando le canzoni da lei composte. La sua cultura musicale non è solo italiana, ma internazionale, e va dalla classica alla leggera, dalla popolare ai grandi cantautori. Nel 2018, inizia a suonare l’ukulele, regalatole da suo marito, anche lui appassionato di musica.

“La musica mi rendeva e mi rende una persona migliore. Mi fa stare bene e ravviva il mio umore. Credo che Platone avesse totalmente ragione nel considerarla un mezzo fondamentale per la formazione dell’anima”. Benedetta C. Solinas

Negli anni universitari continua i suoi Studi Letterari e Linguistici, facendo nuove letture, anche di autori contemporanei. Inoltre, si dedica alla traduzione, appassionandosi sempre più di Linguistica e di Filologia. In quel periodo, frequenta un corso di Storia del Cinema, dal quale viene coinvolta talmente tanto da approfondirlo in una seconda annualità. È così che scopre ed apprezza la Nouvelle Vague, in particolare F. Truffaut, A. Resnais e J. L. Godard con il loro connubio tra cinema e letteratura, ed A. Hitchcock, considerato il maestro della suspence, con le sue pellicole ispirate a vari romanzi, tra cui quelli di Dafne du Maurier. Nel frattempo, continua a fare le sue traduzioni, e a scrivere saggi sulle opere che legge.

Ero una studentessa molto impegnata, in quegli anni. Lo studio didattico della Linguistica e la ricostruzione filologica erano un modo per vedere a fondo, sia nelle parole, che nei testi. Volevo estrapolare da tutto il suo significato più vero. Trovai nel cinema delle profonde emozioni”. Benedetta C. Solinas

Nel 2004, frequenta il corso per autori presso il Centro Europeo di Toscolano, dove consegue il diploma. Qui, l’incontro con il grande Maestro Mogol, autore dei più apprezzati testi di canzoni della musica italiana, la tocca profondamente. Durante il corso, il Maestro le insegna sia le tecniche per la composizione della canzone, che per la composizione di testi in prosa. Dopo avere invitato i partecipanti a comporre un racconto, sceglie quello di Benedetta, e leggendolo a voce alta, le fa i suoi complimenti, incitandola a scrivere.

“Quando incontri un tale artista, che ti rende partecipe delle sue esperienze, tramandandoti il suo insegnamento, non puoi che ascoltarlo con tutta la tua ammirazione, e fare tesoro di ciò che ti lascia”. Benedetta C. Solinas

Portando avanti i suoi studi, e la sua passione per le Liberal Arts, Benedetta intraprende la sua carriera lavorativa nel Settore Turistico, che la conduce a praticare lo scambio linguistico negli idiomi da lei conosciuti. Sono numerosi i suoi viaggi e le sue trasferte, i gemellaggi interculturali, come quelli negli Stati Uniti d’America e in Francia. Non a caso, tra le sue passioni vi sono l’Antropologia Culturale e la Storia, in particolare, dei popoli antichi.

Credo che per conoscerci, noi esseri umani, dovremmo prima apprendere la nostra storia, e capire quali siano le nostre radici. Amo conoscere nuove culture, viaggiare e scoprire. Siamo tutti abitanti di questo grande pianeta, tutti con le nostre molteplici tradizioni”. Benedetta C. Solinas

Nel 2019, inizia lo studio della Lingua Spagnola, di cui approfondisce anche la Letteratura. Ma è nell’Aprile del 2023 che, grazie a suo marito (dal quale prende il cognome Solinas), decide di pubblicare il suo romanzo breve “Avvolta di Luci e di Ombre”, la cui pubblicazione sarà seguita da tutti gli altri, che, nel corso degli anni, ha scritto con tanta passione.